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Massoterapia

Il massaggio svedese: un classico del benessere che non smette di essere attuale

Approfondimento su origini, tecniche e benefici di una delle pratiche più apprezzate per il rilassamento e la vitalità del corpo

Tra i numerosi approcci manuali dedicati alla cura del corpo, il massaggio svedese occupa da tempo una posizione di rilievo. Non solo per la sua efficacia, ma anche per la sua capacità di coniugare semplicità e profondità: un equilibrio raro, che lo rende adatto sia a chi si avvicina per la prima volta al massaggio, sia a chi cerca un trattamento costante e mirato per mantenere il corpo in salute nel tempo.

In zone come Flaminio, Roma Nord, sempre più persone riscoprono questo trattamento come parte integrante di uno stile di vita orientato al benessere autentico, privo di eccessi ma attento alla qualità.

Origini e filosofia del massaggio svedese

Sviluppato nel XIX secolo dal medico svedese Per Henrik Ling, il massaggio svedese si basa su una serie di manovre manuali strutturate, pensate per stimolare la muscolatura, migliorare la circolazione e favorire un profondo rilassamento. A differenza di tecniche più energiche o orientali, questo approccio europeo mira a un riequilibrio fisico e nervoso, attraverso gesti misurati, progressivi e rispettosi dei ritmi individuali.

Come si svolge una seduta?

Una tipica sessione di massaggio svedese dura tra i 40 e i 60 minuti. Il terapista lavora su tutto il corpo, oppure su zone mirate (spalle, schiena, gambe), utilizzando:

  • Sfioramenti lenti e distensivi (effleurage)

  • Impastamenti più profondi (petrissage)

  • Pressioni e frizioni per sciogliere tensioni localizzate

  • Percussioni leggere e vibrazioni per tonificare

Il ritmo e l’intensità variano in base alle esigenze della persona, al suo stato fisico, e agli obiettivi della seduta.

Benefici oltre il relax

Il massaggio svedese è noto per le sue qualità rilassanti, ma offre anche benefici funzionali interessanti, soprattutto quando integrato in una routine di benessere regolare:

  • Migliora la circolazione linfatica e venosa

  • Allevia tensioni muscolari dovute a posture prolungate o stress

  • Favorisce la consapevolezza corporea e il respiro profondo

  • Aiuta a regolarizzare il ritmo sonno-veglia

  • Può contribuire a contrastare la stanchezza mentale, spesso legata a sovraccarichi emotivi o cognitivi

In alcune fasi della vita, quando si percepiscono cambiamenti nel corpo o nel livello di energia, questo tipo di trattamento può rappresentare un valido supporto non invasivo.

Un gesto di cura che va oltre la superficie

Il massaggio svedese non è solo una pausa piacevole, ma può diventare una pratica consapevole di ascolto del corpo. In un’epoca in cui è facile cadere in soluzioni veloci o poco personalizzate, la sua efficacia risiede proprio nella lentezza e nella precisione del contatto umano.

Chi vive in aree come Flaminio, Parioli, Prati o altre zone di Roma Nord, spesso cerca luoghi e trattamenti che uniscano professionalità, ambiente riservato e continuità nel tempo. In questo senso, il massaggio svedese si inserisce in modo naturale in una routine fatta di attenzione, prevenzione e benessere sostenibile.

Controindicazioni: quando è meglio evitare

Pur essendo una tecnica dolce, il massaggio svedese richiede alcune precauzioni. Non è consigliato in presenza di:

  • stati febbrili o infiammatori acuti

  • fragilità vascolare non monitorata

  • malattie cutanee infettive

  • alcune condizioni cardiovascolari gravi

In caso di dubbi o patologie croniche, è sempre raccomandato un consulto medico prima del trattamento.

Una pratica che attraversa il tempo

Dalle cliniche scandinave del XIX secolo alle moderne sale di trattamento in contesti urbani come Roma, il massaggio svedese ha attraversato i secoli senza perdere la propria efficacia. In un’epoca in cui prendersi cura di sé è sempre più una scelta consapevole, questa tecnica rappresenta ancora oggi una delle forme più semplici e intelligenti di ascolto del corpo.

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MASSOTERAPIA

Che cosa è la massoterapia

La massoterapia è una tecnica manuale di base utilizzata da un fisioterapista, per alleviare o ridurre la sintomatologia di alcune patologie del sistema muscolo-scheletrico.

 

Quando è utilizzata

La massoterapia viene applicata ai pazienti che hanno contratture muscolari, lesioni muscolari, tensioni sulla fascia e dolori mio-fasciali. Il massaggio viene eseguito sulle strutture muscolari o tendinee ed è una delle tante terapie curative utilizzate in campo riabilitativo. Spesso si fa confusione associando il fisioterapista al massaggiatore, quando invece c’è una bella differenza. Il fisioterapista è un laureato in campo medico, specializzato nella riabilitazione, quindi la massoterapia è una delle prime tecniche che questo professionista deve conoscere.

 

Valutazione della patologia

La massoterapia eseguita con un certo criterio può lenire il dolore o ridurre le tensioni mio-fasciali, ma non può curare quelle patologie che hanno un’origine diversa da quella muscolare. Infatti per guarire le famose lombalgie, cervicalgie, tendiniti o infiammazioni, bisogna comprendere bene, attraverso una vera valutazione del paziente, se la massoterapia è la tecnica più indicata. Quindi per aiutare i nostri pazienti attraverso le tecniche del massaggio è fondamentale capire se il dolore è strettamente collegato ad un problema muscolare. Qualora la patologia o la disfunzione provenisse da qualsiasi altra struttura, il paziente probabilmente avrebbe bisogno di accompagnare il massaggio ad un’altra terapia. Infatti molteplici patologie hanno bisogno di un approccio multifattoriale, dove il paziente e il suo dolore devono essere al centro del nostro percorso riabilitativo.

 

Riduzione del dolore e dello stress con il massaggio

La massoterapia infatti gioca un ruolo fondamentale anche per quelle strutture che non sono in superficie e quindi in contatto con le mani del terapeuta, per esempio tutte quelle situazioni psico-somatiche che affliggono il paziente. Il dolore è un concetto che bisogna studiare con attenzione e la massoterapia può veramente essere efficace per molteplici ragioni. Il massaggio spesso è percepito dal paziente come piacevole, anche se “doloroso”, perché è visto come un momento di evasione, dove il paziente è al centro dell’attenzione.

Tante persone sentono il bisogno di ridurre lo stress e il massaggio ha lo scopo di promuovere la salute e il benessere del corpo, compreso il nostro benessere psico-fisico. Quindi uno degli effetti più interessanti è la stimolazione della secrezione delle endorfine, sostanze chimiche prodotte dal nostro cervello e dotate di una potente attività analgesica e mio-rilassante. Il segnale doloroso avvertito dal paziente viene modulato dalla stimolazione meccanica dei recettori del corpo, riducendo la sensazione dolorosa, la tensione o il fastidio.

 

Miglioramento della circolazione sanguigna

Non dimentichiamoci di tutte quelle altre funzioni che può avere la massoterapia e quali può comprendere. Per esempio il sistema linfatico è un apparato del corpo che beneficia di questo trattamento.

Attraverso il massaggio abbiamo un miglioramento della circolazione sanguigna, un aumento dell’apporto di ossigeno alle cellule e quindi dei nutrienti ai tessuti interessati. Il massaggio favorisce il drenaggio linfatico e l’eliminazione di tutti i cataboliti o sostanze di rifiuto.

La cellulite e la ritenzione idrica sono patologie che necessitano spesso di trattamenti di massoterapia, dove l’unica grande differenza è nella modalità di esecuzione. Ovvero ove ci sia un problema linfatico o di circolazione, la stimolazione deve essere molto più dolce e superficiale, rispetto ad un problema muscolare, come per esempio una contrattura, dove la stimolazione può avvenire anche più in profondità.

 

Per gli sportivi

Una delle variabili fondamentali è la velocità dell’applicazione. È un’equazione semplice: più la tecnica è veloce e più avremo una stimolazione attivante del sistema coinvolto, più è lenta minore sarà la nostra stimolazione. Infatti è fondamentale valutare il paziente prima di iniziare il trattamento e comprendere se ci sono delle controindicazioni importanti.

Gli sportivi per esempio hanno spesso bisogno di un ciclo di massoterapia, infatti in accordo con il terapista, si eseguono dei massaggi attivanti, quindi veloci, prima di una competizione oppure mio-rilassanti (lenti), in seguito alla gara o all’attività sportiva, per ridurre quelle che sono le tensioni o i fastidi muscolari.

 

Insomma alla base di tutto ci vuole un’ottima conoscenza della materia, quindi dell’anatomia, della fisiologia, della patofisiologia, l’esperienza empirica del professionista, l’empatia, la manualità e tutte quelle caratteristiche necessarie per aiutare al meglio il paziente. All’interno delle competenze del professionista la valutazione del paziente rimane essere la prima cosa da fare. Una buona valutazione è più importante di una tecnica eseguita bene, perché se il terapista comprende l’origine del problema, curare il paziente diventa più semplice.

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